Persi i capelli a Waterloo
persi il mio smalto a San Marcial
neanche il liquore d’apricot
ormai mi può più consolar
lasciai il sorriso giù ad Haslach
il buon umore a Tolentino
né la chartreuse né l’armagnac
san sollevare il mio destino

ussaro ussaro… huszár huszár…

tengo nascosto nel shakò
del buon tabacco levantino
preso a Vauchamps o a Montereau
oppure in Russia a Borodino
ad un soldato dello Zar
che gridando “mort aux vaches”
si volle troppo avvicinar
all’orlo della sabretache

roule mon cheval
loin de la folie
roule comme le vent
jusqu’à la terre d’Hongrie

ora che cedono i contorni
del mio dolman d’ordinanza
ora che corrono i miei giorni
al giro dell’ultima danza
mi porto addosso miglia e miglia
di vento sole e di tempesta
e il poco fondo di bottiglia
è proprio tutto quel che resta
e sento già madame la morte
che mi sfiora col suo morso
mais que le diable vous emporte
il tempo d’un ultimo sorso

roule mon cheval
loin de la folie
roule comme le vent
jusqu’à la terre d’Hongrie

ussaro ussaro… huszár huszár…

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