Vino, amore, sensualità, le storie che i marinai raccontano nelle bettole del nord tra leggenda e cruda verità, i rumori della guerra, Bagatelle suona come un disco d’avventura, come un memoriale delle cose perdute.
Fulvio Paloscia “La Repubblica”
Ricco fino all’opulenza, “Bagatelle” è strabordante di immagini e personaggi, di storie, storielle e storiacce, in cui Simon si mostra fieramente verboso, ostentatamente retrò nella scrittura, arroccato nella turris eburnea di un suo raccolto, personalissimo world apart, che ben poco ha da spartire coi tempi moderni e coi gusti imperanti.
Manuel Maverna “Music Map”
Il nuovo disco di Gianmaria Simon è un raffinato tentativo riuscito di unire la poesia dei grandi del passato con la musica dei più importanti canzonieri.
Marco Zordan “IndiPerCui”
Un lavoro ispirato dove Simon mostra una solida e interessante scrittura, sostenuta da arrangiamenti retrò che ben si adattano alle atmosfere dei brani. Più che delle “Bagatelle” ci sembrano delle ottime canzoni, pronte a spiccare il volo.
Marco Sonaglia “Blogfoolk”
Benedette queste canzoni che fanno sorridere e commuovere, che fanno pensare e ballare. Benvenute queste storie di marinai e di bettole, di fiaschi e damigiane, di perdizioni e di salvezze, di soldati che non tornano e di conti che tornano ancora meno, di notti in cui la luna sale e la birra sale ancora di più. Evviva le rime pensose e divertenti, profonde e ironiche, tenere e maleducate di Gianmaria Simon.
Max Giuliani “Free Zone”
Il disco dunque è arrivato ed è un carnevale di generi, un atlante complesso della musica, dove gli strumenti sembrano acustici anche quando hanno un cuore elettrico perché questo disco ha odore di legno e scricchiola come il ventre carico di un galeone che torna dalle Indie.
Giorgio Olmoti “L’isola della musica italiana”