Se avessi un figlio lo chiamerei Goliardo
che cresca ben pasciuto e senza riguardo
come colui che visse la vita senza inganno
cercando libertà contro il tiranno
se avessi fede sarebbe nei tuoi occhi
che cadon sul selciato come rami secchi
che mi fissano nel buio e mi ricordano che il tempo
svanisce tutto quanto in un momento
se avessi amore lo terrei solo un’ora
poi lo regalerei per non tradirlo ancora
per non vederlo mendicare al bordo della strada
per non vederlo diventar rugiada
se avessi un soldo lo spenderei per mare
per fare il vagabondo con Maqroll il gabbiere
su carghi dissestati che portano i miei sogni
lontano più lontano dei bisogni
mi piace tenerti a memoria negli occhi
quando la vita si fa troppo seria
e poi lasciare che il vino trabocchi
dalla bocca della miseria
mi piace restare seduto su un ramo
fra le foglie nel vento sospese
e guardarti andare lontano
perché l’amore è un’ombra cinese
io sono un bucaniere io son dell’anarchia
venuto dalla terra della nottambulia
con la mia corte d’asmodee luscengole e ululoni
d’amici stralunati e crapuloni
se morte ha da venire che venga
tuttavia mi troverà bevendo dentro l’osteria
mi troverà sul viso una lacrima soltanto
che sarà triste andare al camposanto
mi piace tenerti a memoria negli occhi
quando la vita si fa troppo seria
e poi lasciare che il vino trabocchi
dalla bocca della miseria
mi piace restare seduto su un ramo
fra le foglie nel vento sospese
e guardarti andare lontano
perché l’amore è un’ombra cinese
perché l’amore è un’ombra cinese