Corre la strada bianca nella sera
sotto la ciminiera
auto rubate in cima alla collina
e puzza di benzina
si è fermata qui la mia gente
in mezzo a questo niente
fra veleno topi e spazzatura
nel centro della pianura
un fuoco acceso le urla dei bambini
che giocano vicini
Ibrahim racconta della guerra
e di chi è sotto terra
la rakia fa cantare e ballare
e fa dimenticare
la notte e l’estate che viene
bruciano dentro le vene
ahi romalen figli del vento e del sole
ahi romalen figli d’un dolce dolore
nel pugno chiuso un arcano amuleto
mi protegge in segreto
dalle ombre di malasorte
e dalle anime morte
le ragazze incantatrici
curano le cicatrici
con le loro risate chiassose
le loro vesti da spose
le rughe spesse sul volto dei vecchi
sono come specchi
la memoria di epoche perse
di mille strade percorse
e domani di nuovo si va
ancora un poco più in là
camminatori dell’intero mondo
dal principio al fondo
ahi romalen figli del vento e del sole
ahi romalen figli d’un dolce dolore